Se il fine della scuola è quello di creare lavoratori per far funzionare la nostra economia, dobbiamo cambiare tipo di scuola, perché la tipologia di lavoratori che ci servono è cambiata.
Un tempo, la missione era quella di creare lavoratori soddisfatti, omologati, obbedienti e consumatori entusiasti e facili da manipolare.
Ora non più.
Cambiare la scuola non significa limare ciò che abbiamo già. Le riforme scolastiche non potranno essere un successo se si focalizzeranno sulla pretesa che la scuola faccia un lavoro migliore di quello che in passato le chiedevamo.
Non ci serve più quello che le scuole producono quando lavorano come è stato loro detto.
La sfida, allora, è cambiare l’obiettivo finale della scuola prima di iniziare a spendere tempo e soldi per migliorare le sue performance già esistenti.
L’obiettivo di questo manifesto è creare nuove domande e richieste che genitori, cittadini e bambini possano rivolgere alle persone che hanno scelto, alle istituzioni che abbiamo costruito e su cui stiamo investendo tempo e soldi. L’obiettivo è cambiare quello che riceviamo quando mandiamo i cittadini a scuola.