“Quanti distributori di benzina ci sono negli Stati Uniti?”
Ecco una di quelle domande ingannevoli di cui scrive anche William Poundstone. Aziende come Google e Microsoft sono rinomate per porre delle domande ottuse (qual è il prossimo numero in questa sequenza: 10,9,60,90,70,66…) spesso per far sentire coloro che cercano un lavoro inadeguati e sotto pressione.
Questo non era il mio obiettivo. Anni fa, quando stavo assumendo un po’ di persone, ho spesso fatto la domanda sui distributori di benzina perché in un mondo dove puoi ricercare praticamente qualsiasi cosa, ho trovato affascinante come le persone potessero comportarsi con una domanda a cui non potevano rispondere grazie ad una ricerca (perché, in questo caso, non avevano un computer ad aiutarli).
Purtroppo,questo ora è l’unico tipo di domanda che conta.
Se la formazione che diamo alle persone nelle scuole pubbliche o nelle università è fatta per aiutare a memorizzare qualcosa che qualcuno può comunque ricercare, è una perdita di tempo. Tempo che dovrebbe essere speso ad insegnare agli studenti a come essere in torto.
Come utilmente essere nel torto.
Questa è una abilità che ci serve assieme all’abilità di sognare.
P.S. Dopo aver posto questa domanda a più di cinquecento persone in colloqui di lavoro, posso dirvi che due persone mi hanno spedito copie della pagina inerente tratta da Statistical Abstract (che perdita di tempo), e altre due persone mi hanno detto “Non ho una macchina” e se ne sono andate.