Questo è un problema molto simile a quello che stiamo discutendo qui. Le stesse forze che stanno cercando di sovvertire il nostro bisogno nei confronti della scuola stanno lavorando anche nei confronti delle librerie. Questo è il titolo di un mio post che risulta essere il più ritwittato fino ad ora:
A cosa serve una libreria pubblica?
Per prima cosa, come ci siamo arrivati:
Prima di Gutenberg, un libro costava circa come una piccola casa. La conseguenza era che solo i re e i vescovi potevano permettersi di possedere un libro tutto per loro.
Questa situazione portò naturalmente alla creazione di libri condivisi, di librerie dove gli alunni (tutti gli altri erano troppo impegnati a non morire di fame) potevano venire per leggere dei libri che non dovevano necessariamente comprare. La libreria come magazzino di libri da condividere.
Solo in un secondo momento abbiamo inventato la figura di bibliotecario.
Il bibliotecario non è un impiegato che è finito a lavorare in una libreria. Un bibliotecario è un ricercatore insaziabile di nozioni, una guida, uno sherpa e un insegnante. Il bibliotecario è l’interfaccia tra risme di dati e l’utente non preparato ma motivato.
Dopo Gutenberg, i libri sono diventati molto più economici. Molte persone hanno costruito delle collezioni private. Ma allo stesso tempo il numero di titoli è esploso, così come la richiesta di bibliotecari. Ci serviva sicuramente un magazzino dove mettere tutta questa abbondanza, e più che mai ci serviva un bibliotecario che ci aiutasse a trovare quello che ci serviva. La biblioteca come casa per il bibliotecario.
Gli industriali (in modo particolare Andrew Carnegie) finanziarono la moderna libreria americana. L’idea era che nell’età dei media pre-elettronici, l’uomo che lavorava doveva essere sia intrattenuto che leggermente educato. Lavorare tutto il giorno e diventare un membro più civilizzato della società grazie alle letture che faceva di notte.
E i tuoi bambini? I tuoi bambini hanno bisogno di un posto con enciclopedie condivise e pieno di libri divertenti; un posto che si spera possa inculcare un amore per la lettura che possa durare tutta una vita, perché leggere ci rende tutti più riflessivi, più informati, e ci rende membri più produttivi della società civile.
Il che era tutto grandioso, fino ad ora.
Vuoi vedere un film? Netflix è un bibliotecario migliore, con una migliore libreria di qualsiasi altra libreria nel paese. Il bibliotecario di Netflix ne sa di ogni film, sa cosa hai visto e cosa ti piacerebbe vedere. Se l’obiettivo è connettere gli spettatori con i film, Netflix vince.
Questo va oltre una mera attività extra che la maggior parte dei bibliotecari non sopporta comunque. Wikipedia e le grandi banche dati di informazioni hanno praticamente eliminato la libreria come miglior risorsa per chiunque stia facendo una ricerca amatoriale (università, scuole medie e anche scuole elementari). Ci sono ancora dubbi che le risorse online diventeranno migliori e meno costose man mano che passeranno gli anni? I bambini non si trascinano nelle librerie per usare una enciclopedia non aggiornata per fare una tesina su Franklin D. Roosevelt. Tu vorresti che lo facessero, ma non lo faranno mai se non sotto tortura.
A loro serve un bibliotecario (per scoprire modi creativi di trovare e usare le informazioni). A loro non serve per niente una libreria.
Quando i bambini vanno in un centro commerciale invece che in una libreria, non è che il centro commerciale abbia vinto; è la libreria ad aver perso.
E poi bisogna considerare l’avvento del Kindle. Un e-book costa circa 1,60$ in dollari del 1962. Un migliaio di e-book può stare dentro ad un unico apparecchio, facilmente. Facile da riporre, facile da sistemare, facile da prestare al tuo vicino. Tra cinque anni, i lettori elettronici costeranno quanto un rasoio Gilette, e gli e-book costeranno meno delle lame.
I bibliotecari che stanno discutendo e facendo pressioni per trovare soluzioni intelligenti di prestito di e-book sono completamente fuori strada. Stanno difendendo il concetto di libreria-come-magazzino, invece di lottare per il futuro, che vede il bibliotecario come un produttore, concierge, connettore, insegnante e impresario.
Dopo Gutenberg, i libri sono finalmente in abbondanza, difficilmente scarsi, difficilmente costosi, difficilmente bisognosi di essere riposti in un magazzino. Dopo Gutenberg, le risorse che scarseggiano sono la conoscenza e le analisi profonde, ma non l’accesso ai dati.
La libreria non è più un magazzino per libri morti. Appena in tempo per l’economia delle informazioni, la libreria dovrebbe essere il centro nevralgico locale per le informazioni. (Per favore non dite che sono contro i libri! Penso attraverso le mie azioni e scelte di carriera; ho dimostrato i miei pensieri a favore dei libri. Non sto dicendo che voglio che la carta stampata sparisca, sto semplicemente descrivendo quello che sta inevitabilmente succedendo). Noi tutti amiamo l’immagine del bambino non privilegiato che riesce ad uscire dalla povertà con i libri, ma ora (la maggior parte delle volte) l’idea e il vantaggio deriveranno dall’essere veloce e intelligente nell’uso delle risorse online, non dal nascondersi dietro pile di libri.
La libreria futura sarà ancora un posto fisico. Un posto dove le persone si riuniranno per lavorare insieme e coordinare e inventare progetti dove è importante lavorare in gruppo. Aiutati da un bibliotecario che conosce il Mesh, un bibliotecario che può portare a rendere accessibile la conoscenza della materia, la conoscenza di persone e l’accesso alle informazioni.
La libreria futura è una casa per il bibliotecario che ha coraggio di invitare i bambini per insegnargli come avere dei voti migliori, facendo meno lavoro senza senso. E insegnargli a come usare un saldatore o smontare qualcosa con dentro parti che non possono essere usate. E anche a sfidarli, tenendo corsi sulle loro passioni, semplicemente perché è divertente. Questo bibliotecario si prende la responsabilità o incolpa ogni bambino che ce la fa ad andare avanti a scuola senza essere uno scuola di dati di primo livello.
La libreria futura è piena di così tanti terminali connessi ad internet, che sempre ce n’è almeno uno libero. E le persone che gestiscono questa libreria non vedono la combinazione dell’accesso ai dati e le connessioni con i compagni come qualcosa di secondario: tutto ruota intorno a questo.
Non vorreste vivere, lavorare e pagare le tasse in una città che ha una libreria come questa? L’atmosfera della migliore caffetteria di Brooklyn combinata con un appassionato aneddotista di informazioni? Ci sono migliaia di cose che potrebbero essere fatte in un posto come questo, tutte costruite intorno ad una missione: prendi il mondo di informazioni, uniscilo con le persone di questa comunità, e crea valore.
Ci servono più che mai dei bibliotecari. Quelli che non ci servono sono dei semplici impiegati che fanno la guardia a della carta morta. I bibliotecari sono troppo importanti una voce sempre più fievole nella nostra cultura. Per il bibliotecario in gamba, questa è l’occasione della vita.