Questa frase sembra ovvia, ma ancora ci sorprende che le scuole siano ancora orientate intorno alla nozione di uniformità. Anche se il mondo del lavoro e la società civile chiedono varietà, il sistema scolastico industrializzato lavora in senso opposto.
Il concetto di massa scolastica industrializzata deve essere ricercato agli inizi di tutto, ai tempi della scuola comune e della scuola normale e dell’idea di sistema educativo universale. Tutto ciò è stato inventato esattamente nello stesso momento in cui stavamo perfezionando la produzione di massa e parti intercambiabili per arrivare al marketing di massa.
Giusto qualche nozione:
La scuola comune (ora chiamata scuola pubblica) era un concetto totalmente nuovo, creato subito dopo la guerra civile. “Comune” perchè era pensata per tutti, per i bambini del contadino, per i bambini degli artigiani e per i bambini del commerciante locale. Horace Mann è generalmente considerato il padre dell’istituzione accademica, ma non ha minimamente dovuto lottare al contrario di quello che si possa pensare, perché gli industriali erano dalla sua parte. Le due più grosse sfide di una nuova economia industrializzata erano quelle di trovare abbastanza lavoratori compiacenti e di trovare clienti entusiasti. La scuola comune risolse entrambe le cose.
La scuola normale (ora chiamata scuola magistrale) venne inventata per indottrinare gli insegnanti sul sistema della scuola comune, assicurandosi che ci sarebbe stato un approccio coerente nel formare gli studenti. Se questo suona uguale alla nozione di fabbriche che producono cose in serie, o di parti intercambiabili, o alla nozione di misurazione e qualità, questo non è un caso.
Il mondo è cambiato, naturalmente. È invaso da una cultura dominata da un mercato che ha come principio la personalizzazione di massa, che sa come trovare il limite e le cose insolite, e soddisfare i bisogni dell’individuo invece di insistere nel conformismo.
La personalizzazione di massa della scuola non è facile. Abbiamo comunque qualche scelta? Se la produzione di massa e i mercati di massa stanno fallendo, noi non abbiamo assolutamente il diritto di insistere sul fatto che le scuole che abbiamo creato per un’era differente possano funzionare bene anche ora.
Quelli che si preoccupano della vera natura delle scuole, affrontano un po’ di scelte ma è chiaro che una di queste NON ha a che fare con il solito modo di fare business. Un’opzione è quella di creare delle unità più piccole nelle scuole, con un obiettivo meno industriale, dove ciascuna unità possa formare la propria varietà di leader e cittadini. L’altra è un’organizzazione che capisca che la grandezza può essere un fattore positivo, ma solo se l’organizzazione valorizza la personalizzazione invece di combatterla.
La struttura attuale, che cerca un’uniformità a basso costo insieme a degli standard minimi, sta uccidendo la nostra economia, la nostra cultura, e noi.