Il vero apprendimento si verifica in modo imprevisto, e spesso questi imprevisti avvengono in posti o situazioni che sono fuori dall’ordinario. I libri di testo raramente ci insegnano lezioni che ricorderemo a lungo. Impariamo ad essere indipendenti quando ci perdiamo al centro commerciale, impariamo a parlare pubblicamente quando dobbiamo alzarci e fare un discorso.
Nel libro Thinking, Fast and Slow del premio Nobel Daniel Kahneman, possiamo imparare di avere due cervelli: il cervello primordiale, pieno di connessioni e instintivo e il cervello che presenta più sfumature, maturo e razionale. Quando celebriamo qualcuno per essere intellettuale o ponderato o semplicemente intelligente, quello che facciamo veramente è meravigliarci su quanto questa persona sia in grado di usare la parte razionale del suo cervello. Questa è la persona che non cade nei tranelli e non litiga nei bar, quella che sceglie il percorso produttivo a lungo termine invece della scorciatoia.
Ma è venuto fuori che nulla di questo succede se non abbiamo anche allenato il nostro cervello instintivo a farsi da parte. Quando ci alleniamo a metterci in particolari situazioni, stiamo dando al cervello razionale una possibilità migliore di trionfare. È per questo motivo che ti piace sapere che il dottore che ti visita in caso di emergenza ha anni di esperienza. Perché l’abilità nel discutere migliora con il passare degli anni. E perché una mamma con tre bambini è sorprendentemente più calma di quella con un solo bambino.
La pratica funziona perché ci dà una possibilità di rilassarci tanto da compiere delle decisioni intelligenti.
Un risultato fondamentale della scuola dovrebbe essere quello di produrre cittadini che sceglieranno spesso il percorso razionale. E questo succederà solo se creeremo abbastanza situazioni attraverso le quali possono fare pratica.