C’è un dibattito di natura economica da fare sulle scuole e il mondo dei sogni. I piccoli sogni ci stanno facendo del male come mai prima d’ora. I piccoli sogni rappresentano una attitudine alla paura; boicottano il nostro giudizio e ci impediscono di acquisire nuove abilità, abilità che sono lì se solo avessimo voglia di impararle.
C’è anche un dibattito di natura sociale da fare. Tutti noi stiamo perdendo grosse opportunità perché abbiamo fatto un ottimo lavoro nel persuadere le generazioni future a non sognare. Pensate all’arte che non abbiamo ancora visto, ai lavori che non sono stati creati, e ai processi produttivi che non sono stati inventati perché alle generazioni è stato chiesto di non sognare in grande.
E c’è anche un dibattito di natura morale. Come ci permettiamo di fare questo, in larga scala? Come ci permettiamo di dire alle persone che non hanno abbastanza talento, che non sono dei bravi musicisti, che non sono abbastanza intelligenti, abbastanza carismatici, o che non sono nati per essere dei leader?