Non sorprende che tempo fa molti insegnanti trovassero supporto nei sindacati. La natura industriale del sistema scolastico aveva fondato un sistema su base antagonista. La dirigenza (il consiglio, l’amministrazione e sì, i genitori) volevao una maggiore produttività, voleva misurare tutto al meglio, voleva più compiacenza non solo dagli studenti ma anche dagli insegnanti. Voleva spendere meno soldi e avere più risultati: questo è il mantra di tutte le industrie alla ricerca di produttività.
Nel modello post-industriale, però, le lezioni sono tenute attraverso video perfetti che si possono guardare online. Ogni cosa che ha la possibilità di essere resa digitale, sarà resa digitale, verrà isolata dal generico, e verrò presentata in modo specifico.
All’insegnante non chiederemo più lezioni ad alto livello o verifiche per dare dei voti o coordinare una classe. No, quello che ci serve dagli insegnanti è la maestria individuale, il lavoro emotivo e l’abilità nel motivare.
In questo mondo, il sistema “difendere gli insegnanti” non esiste. Quando non c’è richiesta di una lezione mediocre di lettura (questo era il vecchio sistema attraverso il quale le informazioni venivano fornite dallo Stato), la scuola sembra completamente differente, non è vero?
Prendiamo ad esempio la scuola superiore di periferia con due insegnanti di biologia. Un insegnante ha una reputazione straordinaria e c’è sempre una lista d’attesa per partecipare alle sue lezioni. L’altro insegnante ha sempre gli esclusi, quelli che non sono stati abbastanza fortunati e non hanno potuto partecipare alla lezione migliore.
Quando l’accesso alle informazioni non dipenderà più dalla concetto di avere delle classi, l’influenza dell’insegnante migliore aumenterà. Ora possiamo mettere l’insegnante mediocre a lavorare come supervisore della classe, come burocrate, come poliziotto del traffico e dare all’insegnante migliore gli strumenti che gli servono per insegnare a più studenti (almeno fino a quando riusciremo a convincere l’insegnante mediocre ad andare in pensione).
Il ruolo dell’insegnante in questo nuovo sistema è di ispirare, intervenire e di far crescere gli studenti motivati ma che sono bloccati. Invece di punire i bravi insegnanti con precise istruzioni su come spendere le loro giornate, dovremmo dargli la libertà di insegnare realmente.
Non più obbligato a performance ripetitive di tre o quattro lezioni per giorno, l’insegnante migliore potrà fare quel lavoro che tutti gli insegnanti migliori dovrebbero fare: il vero lavoro di insegnare.
Quando il sindacato diventerà una associazione dei migliori insegnanti in continua evoluzione, raggiungerà un nuovo livello di influenza. Potrà guidare la discussione invece di rallentarla.