Parole sicuramente complicate.
Dove finisce una e inizia l’altra? Sei un relatore/corridore/brainstormer non in grado perché non sei mai stato formato o perché manca qualcosa di misterioso dal tuo DNA?
Se sei in un talent camp, allora la maggior parte dell’obiettivo è già scritto, e l’unico ruolo della scuola o dei genitori è quello di sostenere quelli privi di talento mentre si aprono le porte per i pochi fortunati.
È un lavoro triste e solitario, molto appropriato per un pessimista che finge di essere realista.
Fortunatamente, la maggior parte di noi ha una visione differente: è disposta ad immaginare che ci siano così tante opportunità nel nostro mondo che si muove così velocemente, che la costanza, insieme al background e alla convinzione, possa prevalere su una mancanza di talento nove volte su dieci.
Se questo è vero, la nostra responsabilità è quella di amplificare la costanza, non usare la mancanza di talento come una scusa da quattro soldi per il nostro fallimento nel coltivare i sogni.